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vestito/copricostume in lino e canapa serigrafato con occhi e semicerchi

vestito/copricostume in lino e canapa serigrafato con occhi e semicerchi

Prezzo di listino €35,00 EUR
Prezzo di listino €70,00 EUR Prezzo scontato €35,00 EUR
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Camiciola vintage in lino/canapa tessuto a telaio serigrafata con occhi blu navy e semicerchi blu klein
taglia SMALL(cf. immagine con misure) 
giromanica: 48 cm


E' fatta in lino e canapa, fibre vegetali ad alto valore igroscopico, che tendono quindi ad assorbire e rilasciare l'umiditá, perfette per l'estate, da indossare sopra al costume o sulla biancheria intima.
Se leggete la storia che segue, capirete l'inestimabile valore, anche storico, che porta con sè questo capo. 
Nel secolo scorso era usanza in Italia  che le madri e le nonne provvedessero al corredo nuziale per le figlie, la cosiddetta dote che la famiglia della sposa donava allo sposo.

La tradizione voleva che ciascun elemento della biancheria dovesse essere in numero di almeno 6 pezzi, o suoi multipli ( 12/18/24 lenzuola, asciugamani, tovaglie, camicie da notte)  dato che non c'era la lavatrice e i lavaggi non si facevano tutti i giorni.

Il corredo veniva ricavato da un torsello di lino e canapa tessuto a mano. La canapa (cannabis sativa), seminata inizio primavera, raggiungeva la maturazione completa verso la fine di agosto. Veniva quindi tagliata, legata in fasci e insabbiata in riva al lago o al fiume a macerare per una decina di giorni. I fasci venivano poi estratti e disposti in fila per essere asciugati al sole e, una volta asciutti, posti su un cavalletto per essere percossi con la scotola fino a quan­do le fibre tessili si separavano da quelle legnose.

Le piante maschio, con lo stelo più grosso e duro, venivano usate per cordame, sacchi o strofinacci grezzi, le piante femmina, più fini e delicate, erano invece destinate per i corredi delle figlie da maritare.
In seguito si procedeva alla filatura, cardatura della canapa grezza e alla tessitura che impiegava i lunghi pomeriggi invernali, quando i campi non davano lavoro.
A fine marzo, terminata la tessitura casalinga, prima che cominciassero i grandi lavori di campagna, le ragazze dovevano sbiancare tutta la tela, farla bollire nella saponata con la lisciva e poi risciacquarla ripetutamente al fiume e stenderla al sole. Ad imbiancatura avvenuta, i "torselli " venivano riposti nella cassapanca per esser trasformati nei capi del corredo.


Questo prodotto è serigrafato a mano con procedimenti artigianali e non industriali, senza l'ausilio di giostra serigrafica.
Piccole imperfezioni, inevitabilmente presenti, testimoniano la speciale manifattura artigianale, rendendolo differente da un altro e quindi unico.

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