runner in lino e canapa serigrafati
runner in lino e canapa serigrafati
serigrafati a mano con diverse grafiche:
1. runner carciofi: serigrafato con mezzelune giallo cadmio e carciofi blu navy, la striscia sfumata sui lati corti è giallo cadmio
2. runner scimmia Adelmina: serigrafato con scimmie alchemiche, pozioni magiche e tao del pianeta Pisello in blu navy e con piccoli pois blu navy sparsi tra i carciofi, anche la striscia sfumata sui lati corti è blu klein
3. runner istrice-falena: serigrafato con aghi di istrice in blu navy nei lati lunghi, con striscia sfumata giallo cadmio su quelli corti, le falene, Amata Phegea, sono stampate in blu navy e giallo cadmio.
La tradizione voleva che ciascun elemento della biancheria dovesse essere in numero di almeno 6 pezzi, o suoi multipli ( 12/18/24 lenzuola, asciugamani, tovaglie, camicie da notte) dato che non c'era la lavatrice e i lavaggi non si facevano tutti i giorni.
Il corredo veniva ricavato da un torsello di lino e canapa tessuto a mano. La canapa (cannabis sativa), seminata inizio primavera, raggiungeva la maturazione completa verso la fine di agosto. Veniva quindi tagliata, legata in fasci e insabbiata in riva al lago o al fiume a macerare per una decina di giorni. I fasci venivano poi estratti e disposti in fila per essere asciugati al sole e, una volta asciutti, posti su un cavalletto per essere percossi con la scotola fino a quando le fibre tessili si separavano da quelle legnose.
Le piante maschio, con lo stelo più grosso e duro, venivano usate per cordame, sacchi o strofinacci grezzi, le piante femmina, più fini e delicate, erano invece destinate per i corredi delle figlie da maritare.In seguito si procedeva alla filatura, cardatura della canapa grezza e alla tessitura che impiegava i lunghi pomeriggi invernali, quando i campi non davano lavoro.
A fine marzo, terminata la tessitura casalinga, prima che cominciassero i grandi lavori di campagna, le ragazze dovevano sbiancare tutta la tela, farla bollire nella saponata con la lisciva e poi risciacquarla ripetutamente al fiume e stenderla al sole. Ad imbiancatura avvenuta, i "torselli " venivano riposti nella cassapanca per esser trasformati nei capi del corredo.