collana talisMANO con ciondolo lover's eye, mano in ceramica e metà cuore porta foto
collana talisMANO con ciondolo lover's eye, mano in ceramica e metà cuore porta foto
Collana talisMANO con ciondolo LOVER'S EYE a forma di metà cuore portafoto che si apre formando un cuore intero per conservare la foto dell'oggetto dei propri sentimenti e con mano in ceramica modellata e dipinta a mano, una diversa dall'altra.
ci sono 3 varianti di mano:
- mano sinistra lunga 25mm circa con unghia rosse, ha il dorso lucido e il palmo opaco,
-mano sinistra lunga 25mm, ha il dorso opaco e il palmo lucido con stellina
-mano sinistra lunga 25mm, ha il dorso lucido e il palmo opaco con stellina
Il mezzo cuore porta foto in ottone lucido si apre a formare un cuore intero porta foto.
La collana lunga 42 cm circa, allungabile di altri 5 cm, è placcata oro matt 24k
La collana viene spedita in una bustina di cotone inserita in una scatolina bianca chiusa da una fascetta di carta.
Questa collana è ispirata ai ciondoli chiamati Lover's eye, l'occhio dell'amante, ovvero la riproduzione di occhi ad acquerello su avorio o porcellana, spesso incorniciati con perle e gemme preziose che venivano indossati nel '700 come spille, pendenti, anelli o bracciali. L'elemento distintivo è il fatto che l'identità dell'occhio ritratto rimane un segreto, noto solo all'amante o al destinatario del gioiello.
Il trend setter dei tempi è il principe del Galles, futuro Giorgio IV, che si innamora di Maria Fitzherbert, vedova cattolica di sei anni più vecchia di lui, caratteristiche che la rendevano il peggior partito per la corona inglese, forse pure peggio di Megan per Henry.
Così Giorgio IV, per siglare il suo impegno, le regala una miniatura del proprio occhio e la sposa in gran segreto poco tempo dopo. Non si sa se l'idea venisse proprio da lui, ai tempi non c'erano i media e la nascita e lo sviluppo di una tendenza aveva un iter claudicante, ma per più di due secoli fino all'avvento della fotografia, i miniaturisti di occhi ebbero sicuramente un grande lavoro per accontentare gli/le innamorat* che ne volevano uno da regalare all'amat*
Gli unici a sapere l’identità dell’amato-a erano il proprietario e la persona raffigurata, in maniera da garantire la discrezione in caso di relazioni clandestine o per aumentare la complicità tra le parti, non era infatti solo un dono tra amanti o futuri sposi ma anche tra persone che si amano.