PALETTE ESTIVA VULCANICA 1:  cartoline e racconti di viaggi e di blu

PALETTE ESTIVA VULCANICA 1: cartoline e racconti di viaggi e di blu

 

Ora che ci stiamo inoltrando nell'autunno, voglio fare un ultimo tuffo riassuntivo nella palette colori dell'estate vulcanica 25

La prima palette non poteva che essere nei toni del blu/verde, ogni capo vintage selezionato e serigrafato ricorda un particolare blu/turchese di mari che ho frequentato, ogni blu racconta la storia di un viaggio.

BLU TELLARO:

“è un posto che non si può attraversare. è un posto a cui si arriva. un po’ alla fine, una delle fini del mondo. si arriva e basta: si è arrivati.
C’è un senso, unico, di calma e di chiusura. Un nirvana tra mare e cielo, tra le rocce e le montagne verdi”
così Mario Soldati descrive Tellaro, il posto che elesse come suo buon ritiro, come fecero altri scrittori romantici inglesi prima di lui.
è anche il luogo del leggendario polpo gigante che attaccandosi alla fune fece suonare le campane, per avvisare di un attacco pirata la sua popolazione che, in suo onore, ha decorato le case con batacchi alle porte e raffigurazioni varie.
è soprattutto il posto che mi ricorda mio padre che lo ha amato fin da piccolo. Una delle tante bellezze che ha ci ha fatto scoprire e che ha condiviso con noi. me lo vedo calare il barchino giù dalla marina e andare a pescare con quel suo pastone puzzolente di aglio e mollica di pane e tornare felice con quei pescetti mangiaesputa pieni di lische.
e’ il mio blu del cuore da sempre. Potessi, lo metterei in una palla di cristallo, in modo che non cambi mai.
Vestito #upcycling color blu tellaro, con sbiaditure coperte con tigri serigrafate blu notte, made in svizzera, oversize, da stringere in vita con cinta. 

 

 

 

BLU ZANTE

Avevo 16 anni la prima volta che ho visto il mare delle isole Ionie e non è stata proprio una vacanza. Ai tempi ero più sognatrice di sempre, mi piaceva il mare, il regno animale, nuotare, motivazioni che pensavo sufficienti per il mio futuro da biologa marina. Con la mia amica francesca g. abbiamo trovato tramite l’informagiovani un viaggio da volontarie in una barca a vela di biologi marini che studiavano il delfino tursiope e così ci siamo imbarcate a Santa Maria di Leuca per quelle che mi sono sembrate settimane infinite di navigazione. Sveglia alle 6 di mattina, 24 h in barca senza mai fermarsi a terra, turni di un’ora a prua con il binocolo per l’avvistamento dei delfini, turni di pelapatate verdure e lavaggio stoviglie, registrazioni, biopsie, lezioni di biologia serali con proiezioni di diapo sulla vela, convivenza forzata con 12 estranei e mi sono anche picchiata per la prima (ed unica volta) con un’insopportabile volontaria.
Non posso definirla una vacanza, nè un viaggio, sicuramente un’esperienza che mi ha insegnato che mai più un viaggio in barca con degli sconosciuti e che forse la vita da biologa marina non era per me, ma anche che le isole greche viste dalla barca sembravano pazzesche e sarebbero state la meta delle mie vacanze seguenti e infatti così è stato per i 4 anni consecutivi.
Ma quel primo avvistamento di una mamma delfina con i suoi cuccioli a seguito che saltavano vicino alla delfiniera per farsi accarezzare, le lezioni serali di astronomia sotto un cielo puntellato di stelle e quel bagno di notte nel silenzio di una baia di Zante tra le lucciole marine come nuotare nella galassia, mi sono rimasti tatuati nella memoria.
Ho trovato la canotta in seta upcycling colore blu mare di Zante in un mercatino di Sarzana da una signora blue lovers come me serigrafata con insettario

 

 

TURCHESE TOGEAN

2 voli dall’Italia, un bus notturno, un mini aereo ad elica delle compagnie low cost nelle blacklist, un passaggio in auto attraverso la giungla, un barchino che ti porta isola per isola a cercare accomodazione da una famiglia locale. Per pochi euri vieni ospitato in una capanna sulla spiaggia, con una sacra zanzariera piena di rattoppi a protezione dalle incursioni notturne di zanzare malariche, topi e serpenti. Non c’è segnale, né acqua corrente, la signora del posto fa bollire per ore acqua piovana da bere e parte ogni mattina per andare in canoa dall’altra parte dell’isola dove pare ci sia un ruscello, i bisogni liquidi si slavano via con 1 pentolino d’acqua-max 2 per quelli solidi-riempiti da un barile turchese, unico arredo della toilette. Colazione con banana pancake e té, pranzo con riso e verdure, pesce pescato bruciacchiato alla griglia, e di nuovo verdure e riso-nonnepossopiù- per cena. Giri in barca e snorkeling, gara di tuffi dal pontile con i bimbi della famiglia, partite a carte, lettura tarocchi inventati e alle 9 si spengono le luci prodotte dal generatore, chitarra e faló se arriva il ragazzo che lavora sull’isola principale, altrimenti letture con la torcia alimentata a dinamo o a pannello solare e chiacchiere e divagazioni assurde con gli altri 4 ospiti. Non è un corso di sopravvivenza ma il viaggio più incredibile che ho fatto nel 2012 con la mie amiche Ciosca e Betta I Un mare cristallo con la barriera corallina più intatta che abbia mai visto, abitate da qualche gruppo di Gipsy di mare e da cani guida, naturalmente anche lì ne avrei adottato uno💙
del colore delle acque delle Togean Island, trovata al mercatino di Sarzana, 100% seta, questa camicia è stata lavata e accorciata per tagliare via una parte strappata, in pendant con il talismano contro tutti i mali del mondo ;)

 

VERDE CELADON FILIPPINE

Daku island, manilao, naked island, non c'è nulla da aggiungere alle immagini dell'acqua più cristallina in cui abbia mai nuotato e, se stai in piedi su una tavola da surf e ti fai spingere dall'onda, ti sembra seriamente di essere un dragone che volteggia nell'aria a pelo d'acqua, come nel favoloso bomber 100% seta upcycled serigrafato con dragone e nuvole.                 La canotta invece, sempre in seta upcycling, è  serigrafata con sirene e onde/nuvole

 

VERDE ANDAMANE

Dopo 30 giorni di Rajastan, Varanasi e Calcutta, era davvero così forte la voglia di lavarsi di dosso quelle sudate, quella polvere e il caos appiccicoso con un bel bagno tropicale che, arrivati nell'isola di Havelock-Andamane, ci siamo buttati nella prima spiaggia per  accorgersi, al rientro, di un cartello che vietava il bagno e per poi leggere sulla guida che una turista inglese era stata uccisa l'anno prima. comunque l'acqua era fantastica.
Coccodrilli fruitariani serigrafate su tshirt in cotone organico.

 

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